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Spazio di informazione e condivisione di fatti e opinioni sulla mobilitazione della Scuola Media a indirizzo Musicale Lewis Carroll

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sabato 7 febbraio 2015

Tutti all’opera !!!

Negli ultimi giorni la scuola Carroll è stata teatro di un’attivazione prima silenziosa, poi sempre più sonora e crescente, contro la delibera del Consiglio d’Istituto che modifica l’orario attualmente vigente, abolendo l’attività didattica del sabato e prolungando l’orario a 6 ore giornaliere.
La cronistoria di seguito riportata, riproduce in forma libera personaggi, fatti e avvenimenti realmente accaduti o ancora  a venire…



Atto I
Zitti, zitti, zitti, zitti,
cheti, cheti, cheti, cheti.
Zitti, zitti, zitti, zitti,
cheti, cheti, cheti, cheti.
Attenti all’opra, all’opra, all’opra,
attenti, attenti, all’opra.           (Rigoletto)

Un terribile evento sta per accadere!
Il 16 gennaio, nella riunione del Consiglio d’Istituto dell’I.C. “Via T. Mommsen, 20”, si delibera  sul seguente punto all’ordine del giorno: Modifica orario scolastico relativamente alle classi II e III delle scuole secondarie di primo grado.

Nessuna traccia pubblica né della Convocazione né del Verbale di quella riunione.

Nessuna spiegazione sulle ragioni e valutazioni che hanno portato alla ratifica di una volontà di cui ci sfuggono dati di fatto e alternative eventuali.

Nessuna azione di consultazione, nessun coinvolgimento dei genitori della scuola Carroll per aprire un confronto diretto e trasparente su un tema che non è semplicemente materia amministrativa, come si vorrebbe far intendere. Riguarda un bene collettivo, la formazione degli allievi e l’offerta di un servizio volto a rendere efficace il loro apprendimento, anche attraverso un’organizzazione dell’orario scolastico che ne favorisca le necessarie condizioni.
E il decreto sull’autonomia scolastica (DPR 275/99 link) chiarisce, in maniera emblematica, che tali scelte tengono conto “ … delle esigenze e delle motivazioni condivise tra scuola e famiglia”.


Atto II
 … Piano piano, terra terra, sottovoce, sibilando, va scorrendo, va ronzando;
nelle orecchie della gente s’introduce destramente … 
             (Il Barbiere di Siviglia)

 I rumores crescono.
C’è fermento nella scuola. La ripresa delle attività dopo le festività natalizie è lenta e faticosa. Ma nelle camere presidenziali sembra che il destino sia già deciso. Ignari i ragazzi sono alle prese con i preparativi per la giornata a porte aperte.
Tra un intermezzo musicale e un discorso come tuono rimbomba in sala una disposizione:
“Il prossimo anno il nostro Istituto partirà con la settimana corta, dal lunedì al venerdì”.
Si leva nel pubblico una voce di antiche vestigia:  Scusi, il plesso Carroll è una scuola con la sperimentazione musicale. I ragazzi sono già impegnati nei rientri pomeridiani. E’ un carico inammissibile. Come si può pensare che i nostri figli, oggi divisi tra rientri musicali (strumento, musica d’insieme, prove per concerti e concorsi), studio individuale dello strumento e compiti, siano in grado di sopportare l’ulteriore aumento dell’orario a 6 ore?”
Reduce dall’open day qualche sparuto figliolo riporta la notizia.

Durante uno dei Consigli di classe, fugacemente spunta la richiesta di un chiarimento sul contenuto di una delibera dai contorni ancora incerti. “E’ tutto stabilito!”
E le ragioni? Tagli, domanda dell’utenza, razionalizzazione delle risorse, tutto e niente. 
A fronte di cosa? E la didattica? A detrimento di una scelta consapevole, che ci ha fatto iscrivere i nostri figli alla Carroll perché l'abbiamo valutata migliore opzione possibile per la loro formazione.

Storditi, alcuni di noi cominciano a chiedere, a domandare, a capire cosa fare.
S’alza un grido e lentamente s’insinua. I tre diventano 5, 10, 30, 50 e molti ancora.
Nel frattempo, la II L inoltra richiesta protocollata per accedere alla copia del verbale. Ad oggi non risulta alcun riscontro.
Parallelamente la stessa classe sottopone domanda d’incontro con la Dirigente. Neppure a ciò v’è risposta alcuna.

E quando con certezza si evidenzia che ci si avvicina allo scadere del quindicesimo giorno dalla data della delibera, ci si attiva per presentare in extremis un reclamo contro l’esecutività della medesima. Il 31 gennaio le classi II L e II G si recano in segreteria per protocollare l’Atto.


Atto III
Zitti che battono, chi mai sarà?
- La forza, aprite qua.
- La forza! Oh diavolo!
- L’avete fatta.
- Quest’avventura, ah, come diavolo mai finirà?
- Fermi tutti. Niun si mova. Miei signori, che si fa? 
Questo chiasso d’onde è nato? La cagione presto qua          (Il Barbiere di Siviglia)
                                                                                                                                                                               
L’azione si diffonde
Mentre si attende un cenno cortese ai nostri costanti solleciti telefonici, alle richieste formali, all’istanza di un confronto diretto con la Direzione per trovare soluzioni congiunte tra famiglia e scuola, diamo voce al nostro dissenso creando strumenti, attività, iniziative. 
Intanto cresce la partecipazione dei genitori: la II M, la I G, la I L hanno elaborato documenti di protesta, e sono alle prese con la misura di un consenso alla settimana lunga (lunedì - sabato) che, va al di là di quanto immaginato.
Abbiamo dato vita al blog scuolacarroll.blogspot.it, una piattaforma per scambiare informazioni, esprimere opinioni, presentare proposte, raccogliere e ampliare l’adesione di genitori, conoscenti, amici, parenti. Con questo intento si è avviata un’azione di coinvolgimento dei professori di strumento, affinché nella difesa delle discipline che insegnano, contribuiscano con il loro sostegno alla nostra movimentazione a garantire un bene collettivo.
Sabato 14 febbraio, all’uscita della scuola, viene distribuito un volantino a ciascuno degli alunni che frequentano le classi della Carroll (I, II, III delle sez. G, L, M) da consegnare alla propria famiglia, perché si dia ampia comunicazione di quanto accaduto, come si sta agendo e come intendiamo proseguire.  Lo stesso viene fatto all’uscita della scuola Mommsen, dove anche i genitori delle due sezioni che ancora hanno la settimana lunga si stanno mobilitando con raccolte di firme e documenti di protesta.

Si chiede che venga fatta chiarezza sulle ragioni della delibera o presunta tale, e si dia sussistenza alla richiesta di un dibattito esteso e senza pregiudizi, per studiare soluzioni comuni che siano di massima soddisfazione reciproca, sia per figli e genitori sia per dirigente e insegnanti.

Atto IV
Piano, pianissimo,
senza parlar,
tutti con me
venite qua.

Piano, pianissimo,
eccoci qua.

Tutto e' silenzio;
nessun qui sta
che i nostri canti
possa turbar.           (Il Barbiere di Siviglia)

Per un’istanza: la qualità
Questo il punto della situazione. 
Ci stiamo organizzando in un movimento organico, per predisporre interventi e iniziative che esplicitino chiaramente il nostro dissenso alla settimana corta e aprano il dialogo con l’Istituzione scolastica e la Dirigente che la rappresenta, al fine di studiare insieme alternative concrete, sostenibili per la scuola e gli studenti.
E’ in corso di elaborazione un documento, il Manifesto della Movimentazione, che renderemo pubblico e condiviso e per il quale nei prossimi giorni, sabato 14 e martedì 17 febbraio, si attiverà una raccolta firme.

Per gli aggiornamenti futuri, continuate a seguirci sul blog.
Ogni commento, proposta, parere è un contributo prezioso alla causa!



Alessandra Esposito. II L

1 commento:

Ilaria ha detto...

Saremo davvero in tanti a firmare per mantenere questo orario scolastico distribuito nei 6 giorni, non rimarremo a guardare il tracollo della scuola Carroll che ha da tanti anni come fiore all'occhiello proprio gli studi musicali. W la MUSICA!
Ilaria Parmigiani. II G