Negli ultimi giorni la scuola Carroll è stata teatro di
un’attivazione prima silenziosa, poi sempre più sonora e crescente, contro la delibera
del Consiglio d’Istituto che modifica l’orario attualmente vigente, abolendo l’attività
didattica del sabato e prolungando l’orario a 6 ore giornaliere.
La cronistoria di seguito
riportata, riproduce in forma libera personaggi, fatti e avvenimenti realmente
accaduti o ancora a venire…
Atto I
Zitti, zitti, zitti, zitti,
cheti, cheti, cheti, cheti.
Zitti, zitti, zitti, zitti,
cheti, cheti, cheti, cheti.
Attenti all’opra, all’opra, all’opra,
attenti, attenti, all’opra. (Rigoletto)
Un terribile evento sta per accadere!
Il 16 gennaio, nella riunione del Consiglio
d’Istituto dell’I.C. “Via T. Mommsen, 20”, si delibera sul seguente punto all’ordine del giorno: Modifica
orario scolastico relativamente alle classi II e III delle scuole secondarie di
primo grado.
Nessuna traccia
pubblica né della Convocazione né del Verbale di quella riunione.
Nessuna spiegazione
sulle ragioni e valutazioni che hanno portato alla ratifica di una volontà di
cui ci sfuggono dati di fatto e alternative eventuali.
Nessuna azione di
consultazione, nessun coinvolgimento dei genitori della scuola Carroll per
aprire un confronto diretto e trasparente su un tema che non è semplicemente
materia amministrativa, come si vorrebbe far intendere. Riguarda un bene
collettivo, la formazione degli allievi e l’offerta di un servizio volto a
rendere efficace il loro apprendimento, anche attraverso un’organizzazione
dell’orario scolastico che ne favorisca le necessarie condizioni.
E il decreto
sull’autonomia scolastica (DPR 275/99 link) chiarisce, in maniera emblematica,
che tali scelte tengono conto “ … delle
esigenze e delle motivazioni condivise tra scuola e famiglia”.
Atto II
… Piano piano, terra terra, sottovoce,
sibilando, va scorrendo, va ronzando;
nelle orecchie della gente
s’introduce destramente …
(Il Barbiere di Siviglia)
(Il Barbiere di Siviglia)
I rumores crescono.
C’è fermento nella scuola. La ripresa delle attività
dopo le festività natalizie è lenta e faticosa. Ma nelle camere presidenziali sembra
che il destino sia già deciso. Ignari i ragazzi sono alle prese con i preparativi per la giornata a
porte aperte.
Tra un intermezzo musicale e un discorso come tuono rimbomba in sala
una disposizione:
“Il prossimo anno il nostro
Istituto partirà con la settimana corta, dal lunedì al venerdì”.
Si leva nel pubblico una voce di antiche vestigia: “Scusi,
il plesso Carroll è una scuola con la sperimentazione musicale. I ragazzi sono
già impegnati nei rientri pomeridiani. E’ un carico inammissibile. Come si può
pensare che i nostri figli, oggi divisi tra rientri musicali (strumento, musica
d’insieme, prove per concerti e concorsi), studio individuale dello strumento e
compiti, siano in grado di sopportare l’ulteriore aumento dell’orario a 6 ore?”
Reduce dall’open day qualche sparuto figliolo
riporta la notizia.
Durante uno dei Consigli di classe, fugacemente
spunta la richiesta di un chiarimento sul contenuto di una delibera dai
contorni ancora incerti. “E’ tutto
stabilito!”
E le ragioni? Tagli, domanda dell’utenza,
razionalizzazione delle risorse, tutto e niente.
A fronte di cosa? E la didattica? A detrimento di una scelta
consapevole, che ci ha fatto iscrivere i nostri figli alla Carroll perché l'abbiamo valutata migliore
opzione possibile per la loro formazione.
Storditi, alcuni di noi cominciano a chiedere, a
domandare, a capire cosa fare.
S’alza un grido e lentamente s’insinua. I tre
diventano 5, 10, 30, 50 e molti ancora.
Nel frattempo, la II L inoltra richiesta
protocollata per accedere alla copia del verbale. Ad oggi non risulta alcun riscontro.
Parallelamente la stessa classe sottopone domanda
d’incontro con la Dirigente. Neppure a ciò v’è risposta alcuna.
E quando con certezza si evidenzia che ci si avvicina allo
scadere del quindicesimo giorno dalla data della delibera, ci si attiva per
presentare in extremis un reclamo contro l’esecutività della medesima. Il 31
gennaio le classi II L e II G si recano in segreteria per protocollare l’Atto.
Zitti che battono, chi mai sarà?
- La forza, aprite qua.
- La forza! Oh diavolo!
- L’avete fatta.
- Quest’avventura, ah, come
diavolo mai finirà?
- Fermi tutti. Niun si mova.
Miei signori, che si fa?
Questo chiasso d’onde è nato? La cagione presto qua (Il Barbiere di Siviglia)
L’azione si diffonde
Mentre si attende un cenno cortese ai nostri costanti solleciti telefonici, alle
richieste formali, all’istanza di un confronto diretto con la Direzione per trovare soluzioni
congiunte tra famiglia e scuola, diamo voce al nostro dissenso creando
strumenti, attività, iniziative.
Intanto cresce la partecipazione dei genitori:
la II M, la I G, la I L hanno elaborato documenti di protesta, e sono alle
prese con la misura di un consenso alla settimana lunga (lunedì - sabato) che,
va al di là di quanto immaginato.
Abbiamo dato vita al blog scuolacarroll.blogspot.it,
una piattaforma per scambiare informazioni, esprimere opinioni, presentare
proposte, raccogliere e ampliare l’adesione di genitori, conoscenti, amici,
parenti. Con questo intento si è avviata un’azione di coinvolgimento dei
professori di strumento, affinché nella difesa delle discipline che insegnano,
contribuiscano con il loro sostegno alla nostra movimentazione a garantire un
bene collettivo.
Sabato 14 febbraio, all’uscita della scuola, viene distribuito un
volantino a ciascuno degli alunni che frequentano le classi della Carroll (I, II, III delle sez. G, L, M) da consegnare alla propria famiglia, perché si
dia ampia comunicazione di quanto accaduto, come si sta agendo e come intendiamo
proseguire. Lo stesso viene fatto
all’uscita della scuola Mommsen, dove anche i genitori delle due sezioni che
ancora hanno la settimana lunga si stanno mobilitando con raccolte di firme e
documenti di protesta.
Si chiede che venga fatta chiarezza sulle ragioni della delibera o
presunta tale, e si dia sussistenza alla richiesta di un dibattito esteso e
senza pregiudizi, per studiare soluzioni comuni che siano di massima
soddisfazione reciproca, sia per figli e genitori sia per dirigente e insegnanti.
Piano, pianissimo,
senza parlar,
tutti con me
venite qua.
Piano, pianissimo,
eccoci qua.
Tutto e' silenzio;
nessun qui sta
che i nostri canti
possa turbar. (Il Barbiere di
Siviglia)
Per un’istanza: la qualità
Questo il punto della situazione.
Ci stiamo organizzando in un movimento organico, per predisporre interventi
e iniziative che esplicitino chiaramente il nostro dissenso alla settimana
corta e aprano il dialogo con l’Istituzione scolastica e la Dirigente che la
rappresenta, al fine di studiare insieme alternative concrete, sostenibili per
la scuola e gli studenti.
E’ in corso di elaborazione un documento, il Manifesto della
Movimentazione, che renderemo pubblico e condiviso e per il quale nei prossimi
giorni, sabato 14 e martedì 17 febbraio, si attiverà una raccolta firme.
Per gli aggiornamenti futuri, continuate a seguirci sul blog.
Ogni commento, proposta, parere è un contributo prezioso alla causa!
Alessandra Esposito. II L
1 commento:
Saremo davvero in tanti a firmare per mantenere questo orario scolastico distribuito nei 6 giorni, non rimarremo a guardare il tracollo della scuola Carroll che ha da tanti anni come fiore all'occhiello proprio gli studi musicali. W la MUSICA!
Ilaria Parmigiani. II G
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