Spazio

Spazio di informazione e condivisione di fatti e opinioni sulla mobilitazione della Scuola Media a indirizzo Musicale Lewis Carroll

SottoScrivi

SottoScrivi

martedì 24 febbraio 2015

Di pere e mele...



Un nuovo giorno, un nuovo incontro. Per capire, per prendere atto, per entrare nel merito dei problemi che il Consiglio d'Istituto dell'I.C. Mommsen ha ritenuto di affrontare con la delibera tanto radicale della settimana corta. Per cercare il confronto, che tanto ci sta a cuore e che non tutti sembrano preferire come via di soluzione ai problemi.

Incontriamo il dott. Diego Milan, Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi  dell'I.C. Via Mommsen, che ci fornisce i dati relativi alla gestione del personale tecnico e amministrativo e le necessità dei 4 plessi che lo compongono, anche in funzione dell'orario di servizio delle scuole:

ore 8-19  lunedì-venerdì; sabato 8-14                                                    plesso Carroll
ore 8-18 lunedì, giovedì, venerdì; 8-14 martedì, mercoledì, sabato      plesso Mommsen
ore 8-17  lunedì-venerdì, chiuso il sabato                                              plesso Quasimodo
ore 8-17  lunedì-venerdì, chiuso il sabato                                              plesso Verdi 

Il numero dei collaboratori scolastici è in funzione del numero di alunni iscritti, secondo precise tabelle del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica che regolano l'organico di fatto dell'a.s.2014/2015: n. 3 alla Carroll e n. 4 per ciascuno degli altri tre plessi.
L'attuale situazione lascia poco margine d'azione in termini di gestione del personale di sorveglianza, pur tuttavia è previsto nella determinazione ministeriale di riferimento che, in situazione di necessità e/o emergenza, ad esempio in presenza di più plessi, sia attribuito un numero maggiore di collaboratori scolastici.
E naturalmente spetta all'istituzione scolastica attivarsi presso gli organi superiori e far valere, in ogni modo e con ogni mezzo quanto è in suo potere, per superare le condizioni di disagio in cui si trova ad operare.

Il numero di iscritti anno 2015/2016? 
1.159, numero più, numero meno per un totale di 15 collaboratori, numero più numero meno. All'incremento delle iscrizioni nella scuola inferiore di I grado fa da contrappeso un'inflessione nella primaria e nella scuola d'infanzia. Non siamo certo in grado di fornire spiegazioni in merito a tale scenario. Sicuramente possiamo affermare che, stando ai dati, proprio la scuola primaria di I grado si configura quello che in termini di marketing viene definito il core business di un'organizzazione, ovvero il principale settore strategico su cui investire e puntare.
Come?

Il direttore amministrativo ci ha spiegato che, in un quadro di maggiori ristrettezze quale quello prospettato dalla Legge di Stabilità per il prossimo anno scolastico e in considerazione di un'assenza media di personale di circa 20 unità al giorno tra docenti e operatori, l'attuale scenario per assicurare la sostituzione rischia di acuirsi.
In buona sostanza, il padre di famiglia calcola la quantità di mele e di pere con cui può provvedere ai pasti per i suoi tanti figli, e si dice: un giorno non si mangia, e così disponiamo di più mele e pere negli altri giorni!
All'obiezione che questo discorso mal si applica ad un quadro complesso come la didattica in una scuola a indirizzo musicale, ci viene risposto, opportunamente, che l'ambito esaminato è quello amministrativo, e non quello della didattica, per cui altri sono competenti a rispondere. La soluzione proposta, in base ad un mero conteggio di risorse umane disponibili e di plessi su cui vanno distribuite nel quadro orario indica la soppressione di un giorno di didattica come soluzione auspicabile dal punto di vista meramente gestionale.

E' pur vero che l'indirizzo musicale di una scuola media, con la sua complessa organizzazione, non consentirebbe altra distribuzione oraria che la settimana lunga. Ma tant'è. Queste sono le mele, queste le pere, per mangiare non c'è altro da fare. Se sia possibile insistere, in modo finanche assillante, per ottenere più risorse umane dal ministero; se altre forme di finanziamento possano sopperire alle esigenze economiche, in virtù dell'autonomia, se un contributo volontario più cospicuo da parte delle famiglie possa pagare qualcosa in più della bolletta di Tiscali, se forme organizzate di collaborazione volontaria possano liberare la scuola dalle pastoie delle ristrettezze, chi amministra la sola borsa non può dire. Questi sono i conti, queste le pere e queste le mele.
Se sia possibile inventare altre soluzioni e nuove forme di contratto, tocca ad altri decidere e assumersene le responsabilità.

Ce ne andiamo ringraziando il nostro Direttore Amministrativo per  la cortesia, la disponibilità, la trasparenza.
Ma pesa per noi la riflessione che chi pensa di concentrare l'orario della didattica su cinque giorni poco o nulla considera, nel conteggio delle mele e delle pere, il numero di ore effettivo della didattica e dello studio personale dello strumento. E ancora una volta la mera quantità trova diritto d'asilo sulla qualità e sul fondamento della "buona scuola".

Se l'orario di uscita viene spostato alle 14.15, ci chiediamo, a che ora potranno iniziare le lezioni di strumento (che attualmente iniziano alle 13.45)? Sicuramente l'intera didattica del pomeriggio verrà spostata in avanti di un'ora circa. E se il numero dei collaboratori scolastici viene "spalmato" su plessi e orari di apertura, un'ora pomeridiana in più non può non avere conseguenze sul conteggio totale.

Se quindi allo stato attuale la scuola Carroll è aperta dalle 8 alle 19, e l'anno prossimo la didattica musicale viene spostata fino alle 20, il conteggio totale di mele e pere non torna forse ad essere problematico? E se il numero di iscrizioni si riduce perché meno alunni saranno spinti ad un'opzione musicale tanto impegnativa e difficilmente perseguibile per l'orario, o si ridurrà alle sole famiglie che abitano nei pressi della scuola, se il rapporto alunni-collaboratori scolastici si assottiglierà ulteriormente, non si ridurranno altresì le pere e le mele?


Alessandra Esposito, madre di Chiara 2L
Paola D'Angelo, madre di Silvia 2L


3 commenti:

Francesco ha detto...

Il nostro timore è che la scuola continui a restare aperta dalle 8 alle 19 o poco più, ma non fino alle 20...riducendo la durata della lezione di strumento di ciascun alunno. Già nostra figlia quest'anno non fa un'ora di flauto bensì 45 minuti e noi non abbiamo ancora capito il perché. In questo modo i conti delle mele e delle pere tornerebbero...
Antonella e Francesco (1G)

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Più si approfondisce e più si rimane perplessi ...
Alla luce di quanto riportato continuo a non comprendere quale ragionamento abbia condotto alla decisione di ridurre i giorni di lezione/apertura del plesso a 5.
Su questi temi occorre essere lungimiranti, non miopi.
Le soluzioni "più facili" non sempre risultano essere alla lunga "le migliori".
Tra un anno o due questo non sarà più un nostro problema. Noi non saremo qui a discutere sull'opportunità o meno di una scelta.
Ma ho come l'impressione che altri si troveranno in difficoltà, e non credo che saranno i genitori degli alunni ...
Guido Cerioni, padre di Elena, 2L