Un nuovo giorno, un nuovo incontro. Per capire, per prendere atto,
per entrare nel merito dei problemi che il Consiglio d'Istituto dell'I.C.
Mommsen ha ritenuto di affrontare con la delibera tanto radicale della
settimana corta. Per cercare il confronto, che tanto ci sta a cuore e che non
tutti sembrano preferire come via di soluzione ai problemi.
Incontriamo il dott. Diego Milan, Direttore dei Servizi Generali e
Amministrativi dell'I.C. Via Mommsen, che ci fornisce i dati relativi
alla gestione del personale tecnico e amministrativo e le necessità dei 4
plessi che lo compongono, anche in funzione dell'orario di servizio delle
scuole:
ore 8-19 lunedì-venerdì; sabato
8-14 plesso
Carroll
ore 8-18 lunedì, giovedì, venerdì; 8-14 martedì, mercoledì,
sabato plesso Mommsen
ore
8-17 lunedì-venerdì, chiuso il sabato plesso Quasimodo
ore 8-17 lunedì-venerdì, chiuso il sabato plesso
Verdi
Il numero dei collaboratori scolastici è in funzione del numero di
alunni iscritti, secondo precise tabelle del Ministero dell'Istruzione,
Università e Ricerca Scientifica che regolano l'organico di fatto dell'a.s.2014/2015: n. 3 alla Carroll e n. 4 per ciascuno degli altri tre
plessi.
L'attuale situazione lascia poco margine d'azione in termini di
gestione del personale di sorveglianza, pur tuttavia è previsto nella
determinazione ministeriale di riferimento che, in situazione di necessità e/o
emergenza, ad esempio in presenza di più plessi, sia attribuito un numero
maggiore di collaboratori scolastici.
E naturalmente spetta all'istituzione scolastica attivarsi
presso gli organi superiori e far valere, in ogni modo e con ogni mezzo
quanto è in suo potere, per superare le condizioni di disagio in cui si trova
ad operare.
Il numero di iscritti anno 2015/2016?
1.159, numero più, numero
meno per un totale di 15 collaboratori, numero più numero meno. All'incremento delle iscrizioni nella scuola inferiore di I grado fa
da contrappeso un'inflessione nella primaria e nella scuola d'infanzia. Non siamo
certo in grado di fornire spiegazioni in merito a tale scenario. Sicuramente
possiamo affermare che, stando ai dati, proprio la scuola primaria di I grado
si configura quello che in termini di marketing viene definito il core business
di un'organizzazione, ovvero il principale settore strategico su cui investire
e puntare.
Come?
Il direttore amministrativo ci ha spiegato che, in un quadro di
maggiori ristrettezze quale quello prospettato dalla Legge di Stabilità per il
prossimo anno scolastico e in considerazione di un'assenza media di personale
di circa 20 unità al giorno tra docenti e operatori, l'attuale scenario per
assicurare la sostituzione rischia di acuirsi.
In buona sostanza, il padre di famiglia calcola la quantità di mele
e di pere con cui può provvedere ai pasti per i suoi tanti
figli, e si dice: un giorno non si mangia, e così disponiamo di più mele e pere
negli altri giorni!
All'obiezione che questo discorso mal si applica ad un quadro
complesso come la didattica in una scuola a indirizzo musicale, ci viene
risposto, opportunamente, che l'ambito esaminato è quello amministrativo, e non
quello della didattica, per cui altri sono competenti a rispondere. La
soluzione proposta, in base ad un mero conteggio di risorse umane disponibili e
di plessi su cui vanno distribuite nel quadro orario indica la soppressione di
un giorno di didattica come soluzione auspicabile dal punto di vista meramente
gestionale.
E' pur vero che l'indirizzo musicale di una scuola media, con la sua
complessa organizzazione, non consentirebbe altra distribuzione oraria che la
settimana lunga. Ma tant'è. Queste sono le mele, queste le pere, per mangiare
non c'è altro da fare. Se sia possibile insistere, in modo finanche assillante,
per ottenere più risorse umane dal ministero; se altre forme di finanziamento
possano sopperire alle esigenze economiche, in virtù dell'autonomia, se un
contributo volontario più cospicuo da parte delle famiglie possa pagare qualcosa
in più della bolletta di Tiscali, se forme organizzate di collaborazione
volontaria possano liberare la scuola dalle pastoie delle ristrettezze, chi
amministra la sola borsa non può dire. Questi sono i conti, queste le pere e queste le
mele.
Se sia possibile inventare altre soluzioni e nuove forme di
contratto, tocca ad altri decidere e assumersene le responsabilità.
Ce ne andiamo ringraziando il nostro Direttore Amministrativo
per la cortesia, la disponibilità, la trasparenza.
Ma pesa per noi la riflessione che chi pensa di concentrare l'orario
della didattica su cinque giorni poco o nulla considera, nel conteggio delle
mele e delle pere, il numero di ore effettivo della didattica e dello studio
personale dello strumento. E ancora una volta la mera quantità trova diritto d'asilo sulla qualità e sul fondamento della "buona scuola".
Se l'orario di uscita viene spostato alle 14.15, ci
chiediamo, a che ora potranno iniziare le lezioni di strumento (che
attualmente iniziano alle 13.45)? Sicuramente l'intera didattica del pomeriggio
verrà spostata in avanti di un'ora circa. E se il numero dei collaboratori
scolastici viene "spalmato" su plessi e orari di apertura, un'ora
pomeridiana in più non può non avere conseguenze sul conteggio totale.
Se quindi allo stato attuale la scuola Carroll è aperta dalle 8 alle
19, e l'anno prossimo la didattica musicale viene spostata fino alle 20, il
conteggio totale di mele e pere non torna forse ad essere problematico? E se
il numero di iscrizioni si riduce perché meno alunni saranno spinti ad
un'opzione musicale tanto impegnativa e difficilmente perseguibile per
l'orario, o si ridurrà alle sole famiglie che abitano nei pressi della
scuola, se il rapporto alunni-collaboratori scolastici si assottiglierà
ulteriormente, non si ridurranno altresì le pere e le mele?
Alessandra Esposito, madre di Chiara 2L
Paola D'Angelo, madre di Silvia 2L
Alessandra Esposito, madre di Chiara 2L
Paola D'Angelo, madre di Silvia 2L
3 commenti:
Il nostro timore è che la scuola continui a restare aperta dalle 8 alle 19 o poco più, ma non fino alle 20...riducendo la durata della lezione di strumento di ciascun alunno. Già nostra figlia quest'anno non fa un'ora di flauto bensì 45 minuti e noi non abbiamo ancora capito il perché. In questo modo i conti delle mele e delle pere tornerebbero...
Antonella e Francesco (1G)
Più si approfondisce e più si rimane perplessi ...
Alla luce di quanto riportato continuo a non comprendere quale ragionamento abbia condotto alla decisione di ridurre i giorni di lezione/apertura del plesso a 5.
Su questi temi occorre essere lungimiranti, non miopi.
Le soluzioni "più facili" non sempre risultano essere alla lunga "le migliori".
Tra un anno o due questo non sarà più un nostro problema. Noi non saremo qui a discutere sull'opportunità o meno di una scelta.
Ma ho come l'impressione che altri si troveranno in difficoltà, e non credo che saranno i genitori degli alunni ...
Guido Cerioni, padre di Elena, 2L
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